Author Archive Marianna

Fiat 500 Pulsante clacson aftermarket

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Lucidare Alluminio – Restauro Fiat 500

Cosa è la Fiat 500 8 bulloni e 6 viti?

Cosa vuol dire fiat 500 8 Bulloni?

La fiat 500 cosiddetta 8 bulloni è un “nomignolo” che nasce in concomitanza con la nascita della Fiat 500 F nel 1965.

Precedentemente esisteva la Fiat 500 D con le portiere ad apertura A VENTO, dette anche porte a suicidio (suicide doors) perchè spesso si aprivano durante la marcia. Quando nel 1965 la Fiat dovette adeguarsi alle normative in materia di sicurezza, le cerniere delle porte che fino ad allora erano posteriori, vennero spostate anteriormente.

In questo passaggio però, per assicurarsi che le porte avessero una buona tenuta su strada, si decise di produrre le prime Fiat 500 F con porte CONTROVENTO e di “irrobustire” le cerniere con 4 bulloni per cerniera. Nasce così la cosiddetta Fiat 500 8 bulloni prodotta da Marzo e Novembre 1965. 8 bulloni per porta.

Si stimano circa 200.000 vetture prodotte in quel periodo, pertanto la rarità sta nel fatto che sia stata prodotta solo per qualche mese. Successivamente la produzione, assicuratasi che le cerniere potessero essere “alleggerite” passa a 2 bulloni per cerniera.

Spero di esservi stata utile.

Se ti va puoi guardare anche il video della mia Fiat 500 8 bulloni che ho chiamato Ottavio, proprio in onore degli 8 bulloni

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Restauro Fiat 500 Rimuovere la vernice

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Restauro a capodanno, restauro tutto l’anno!

Come montare i profili cromati nelle guarnizioni || Restauro Fiat 500

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Restauro tachimetro Fiat 500 f || Partnership Emporio Bigatti

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l meccanismo tergicristalli. Differenze e Smontaggio || Restauro Fiat 500

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Ecco la 500 che puoi guidare a 16 anni!

In Germania è possibile guidare prima dei 18 anni, come accade da noi con i quadricicli leggeri. Loro utilizzano i tricicli.

Un piccolo costruttore tedesco propone una divertente elaborazione per adattare la macchina alla normativa che la equipara ad un quadriciclo leggero.

 I sedicenni tedeschi non vedono l’ora di guidare la Fiat 500 e un meccanico intraprendente trasforma, naturalmente su richiesta, la vettura in triciclo, del resto la sua ditta è specializzata in veicoli a tre ruote.
Proprio così, grazie a Wenzl Ellenrieder, titolare di un’autofficina, con annesso concessionario Piaggio, a Dösingen, nella verde regione dell’Algovia, il sogno di molti ragazzi (con papà facoltosi), diventa realtà.

A colpo d’occhio l’auto è identica all’originale della Casa torinese ma, sotto sono state riposizionate le ruote: le posteriori, quelle di serie, sono state alloggiate al centro del pianale e affiancate l’una all’altra per una carreggiata di 46,5 centimetri. Tale magia, per la legislazione della Germania, dal 2013, rende possibile il passaggio da automobile a triciclo.

L’idea è nata al proprietario, guarda caso durante l’anno cui è stata approvata l’omologazione sopraccitata e in occasione dei 16 anni del figlio, che con la patente A1 avrebbe potuto guidare solo moto, minicar e tricicli con potenza di 20 CV, unica limitazione senza tenere conto della cilindrata.

Per questa volta il ciabattino non esce con le scarpe bucate, da bravo carrozziere e  prima ancora papà, mette in cantiere con la complicità della squadra di meccanici la trasformazione, riuscendo in pieno a soddisfare il desiderio del pargolo e a moltiplicare gli utili dell’azienda, viste le numerose richieste. Del resto come afferma lo stesso Ellenrieder: “Siamo il maggiore importatore in Germania di Ape Piaggio: ne vendiamo quasi 200 ogni anno, soprattutto a persone che l’hanno scoperta nelle loro vacanze in Italia e qui la comprano come seconda o terza vettura per gli spostamenti locali, per portare piccoli carichi. Quindi abbiamo una notevole competenza, anche tecnica, su tricicli e quadricicli”. Nel dettaglio, vediamo le modifiche necessarie che rende il veicolo guidabile dai minorenni.

Nell’ordine è stato sostituito l’asse posteriore, rinforzata la sospensione, accoppiate (vedi sopra) le ruote al centro tagliando il pianale in corrispondenza del baule portabagagli e coperte con un piccolo cofano, che a sua volta è ben nascosto dal pavimento sollevabile dal bagagliaio stesso. Inoltre, è stata ridotta, agendo sulla mappatura elettronica, la potenza del motore Fiat 1.2 litri benzina di serie, portandola da 69 a 20 CV.

Esternamente e esteticamente, a parte il logo originale sostituito con quello dell’officina e i passaruota posteriori, non ci sono altre differenze con l’originale. Passiamo all’interno, l’abitacolo è praticamente lo stesso di serie, con numerosi vantaggi in più. Il primo è la sicurezza, la scocca è quella di un’automobile e rispetto a una minicar è robusta, ha quattro posti secchi, gli stessi accessori, sette airbags, l’ABS e non ultimo l’ESP, che nonostante hanno apportato una modifica comunque rimane efficiente. Inoltre, il motore architettonicamente è lo stesso, depotenziato sì ma, destinato a durare per molto tempo.

Altro punto a favore è la velocità, per la categoria la massima è 45 orari,  mentre questa raggiunge tranquillamente gli 80 e i 90 in piano; soprattutto non intralcia la circolazione e superando il limite minimo dei 60 km/h, previsto dalla legislazione tedesca, può percorrere autostrade e superstrade. I consumi di carburante sono bassi, con circa 5,5 litri di benzina si ha un’autonomia di 100km. A questo aggiungiamo i costi contenuti per assicurala e l’affare … sembra fatto. Passiamo alla spesa per il ritocco, non tanto economico come quello sostenuto da Cenerentola per andare al ballo e non molto lontano da quello per un lifting centesimo più o meno, da listino per una berlina siamo intorno ai 5000 euro e per una cabrio 5300.

La domanda sorge spontanea (Lubrano docet), il quartier generale FCA cosa pensa dell’opera?
Ellenrieder risponde: “Nessun problema, la conoscono, ci sono accordi, diciamo, verbali. Ma in fondo sono pur sempre Fiat 500 vendute, ed è una bella pubblicità anche per la stessa vettura madre”.
Per i fiabeschi castelli di Ludwig un tempo le zucche venivano trasformate in carrozze per andare a conquistare principi, oggi le auto in macchinine per far scorrazzare i ragazzi.

Articolo tratto da

https://www.google.com/amp/s/www.repubblica.it/motori/sezioni/attualita/2016/10/17/news/febbre_da_500-149772790/amp/

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Di che colore è il cric della Fiat 500 epoca?

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Intervista a Stefano Zambelli e la sua Fiat 500

Ciao Stefano e innanzitutto grazie per aver accettato queste domande da parte mia. Hai pubblicato quasi per caso le fotografie di una 500 che hai creato per tua figlia, che ora è cresciuta ed è passata in “eredità” al suo fratellino. Ma come ti è venuta in mente questa idea?

Ciao Marianna devi sapere che questa non è stata la prima macchinina dei miei cuccioli….. Gli feci una specie di Bugatti a 2 posti, che però era a pedali. Mia figlia dopo la prima uscita disse che era troppo faticoso e mi fece promettere che avrei aggiunto un motore. “per farla andare da sola, diceva”. Così ho pensato che ne avrei fatta una nuova… La scelta era una lamborghini, la famosa Miura, ma facendo un calcolo con quanto era alta la bimba… Diventava troppo grande da fare nel garage…Allora l’unica macchina che mi piace e che é una icona di italianità…Eccola qua!

Credo che neanche tu ti aspettassi una ondata di commenti così immediato dopo la pubblicazione delle foto. Ma passiamo alla tecnica…Di che materiale è fatta?

Sinceramente non pensavo di sollevare tanto interesse…. Anche se ammetto che più la guardo e più mi piace… Direi che alla fine il lavoro infinito è le fatiche ripagano…. Ne sono soddisfatto! Il materiale che ho utilizzato per la carrozzeria è la vetroresina… Invece il telaio l’ho fatto con dei tubi in alluminio…. I sedili sono due sedie Ikea tagliate e ridimensionate a mio piacimento… Il pomello del cambio è una pallina di mio figlio riempita di colla.. Le ruote sono quelle delle cariole dei muratori a cui ho inserito i cuscinetti e colorato il bordino bianco…😊

Non so se segui il mio progetto di restauro su YouTube, ma il mio canale è incentrato sul recupero. Ho visto che per realizzare questa 500 hai recuperato pezzi di bici e motociclette ma quello che mi ha stupito maggiormente è un trapano che “et voilà” diventa un motore.

I pezzi che ho utilizzato sono frutto di osservazioni che mi capita di fare guardandoli. I fanali da bici diventano specchietti sportivi… Poi cercavo particolari che potessero diventare modificandoli… Come servivano a me. Per quanto riguarda il trapano.. Era la cosa più semplice… Avvita…E va avanti…. Svita et voilà… La retromarcia😅

Spieghiamo quindi a tutti i papà che leggono che possiamo, con pazienza e dedizione, evitare tanti sprechi e recuperare tutto quello che troviamo in garage e costruire delle macchine bellissime ai nostri figli. Tempo disponibile permettendo… A tal proposito, che lavoro fai?

Attualmente lavoro in ricerca e sviluppo li lamborghini automobili…. Ma ovviamente non posso parlare del mio lavoro😇

Certo! Quindi diciamo che con le auto hai una certa dimestichezza ma… Per me sei un mito assoluto e ti nomino Papà cinquecentista dell’anno 2020!👑

Grazie non esageriamo… I papà dell’anno risolvono e sopportano ben altri problemi… 😌… Grazie

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La prima auto di Michael Schumacher

Indovinate un po’ qual è stata la prima auto di Michael Schumacher? Una Fiat 500! Nel 1997, però il campione ne riceve una davvero speciale come regalo di natale!

Una ‘Rossa’ in regalo per Michael Schumacher. Ma questa volta non si tratta di un bolide da trecento orari. E’ la vecchia Fiat ‘500’ del 1967 che il pilota tedesco ha ricevuto come regalo di Natale dalla Ferrari durante il pranzo di auguri a Fiorano. ‘E’ stata la mia prima auto – ha detto Schumacher – un bel regalo, era tanto che desideravo averne un’ altra’ . Schumacher si è poi messo al volante della macchina e ha compiuto due giri del circuito, prima di partecipare al pranzo con gli altri piloti, Romiti, Montezemolo e lo staff della gestione sportiva e industriale della scuderia di Maranello.

Articolo tratto da: https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/12/21/schumi-in-500-dono-ferrari.html

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Dal pollaio in pista RESTOMOD elettrificazione o restauro classico?

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Abarth 695 SS, quella del 1966 da record

Fino a qualche mese fa, un esemplare originale, tra i pochi in circolazione dei 1000 realizzati. Ancora perfettamente funzionante, era alla ricerca di un nuovo proprietario al prezzo stimato tra i 50.000 e i 60.000 euro. È stata venduta all’asta alla modica cifra di € 43.125 segni del tempo inclusi nel prezzo.

A testimoniare l’autenticità del modello ci sono vari elementi, primo tra tutti la dettagliata documentazione, il particolare carattere utilizzato per stampare il numero di telaio e l’ormai introvabile adesivo Abarth dell’epoca, appiccicato al cofano, assieme a quello dell’importatore statunitense messo sulle portiere

Abarth 695 SS 1966
Abarth 695 SS 1966
Abarth 695 SS 1966

Come nuova

Recentemente sottoposta a un restauro conservativo, la Abarth 695 SS del 1966 sfoggia ancora la vernice originale, così come originali sono gli interni. Anche il motore è stato rimesso a nuovo, con pezzi originali dell’epoca e testata “Gruppo 2”, accessorio che circa 50 anni fa migliorava la tenuta e aumentava la potenza.

Potenza che in origine si attestava sui 38 CV e 57 Nm di coppia, non male per un’auto dal peso totale inferiore ai 500 kg, “spremuti” dal 2 cilindri da 689 cc con carburatore Solex 34 PBIC. I numeri ufficiali dichiaravano una velocità massima di 130 km/h, ben superiore rispetto ai 95 dichiarati dalla Fiat 500 normale.

Parte dell’articolo, articolo tratto da motor1.com

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Scoperto CONCESSIONARIO FIAT anni ’70 con auto abbandonate

Concessionario Fiat Sorensen

Una di quelle notizie nelle quali stenti a credere eppure In Danimarca, presso la cittadina di Kolding, si trovava un concessionario Fiat abbandonato di proprietà di Jens Sorensen. Per ragioni sconosciute l’imprenditore non vendette più una macchina che acquistò fra il 1973 ed il 1981. Alcuni di quei modelli sono ancora li, con tanto di pellicola protettiva sui sedili.

sedili con plastica protettiva

Probabilmente Sorensen lasciò tutto così per motivi di contrasto con l’allora vertice di Fiat Danimarca che avrebbe voluto concentrarsi sulla vendite e promozione di camion pesanti anziché vetture utilitarie …. sta di fatto che dal quel giorno la concessionaria Sorensen chiuse i battenti per ciò che concerne le autovetture mentre iniziò a lavorare, come detto, con i camion.

Quelle macchine rimasero lì ferme per quasi un trentennio finché il concessionario non passò in mano ad un erede. All’interno del salone di Holding c’erano ancora circa 200 vecchie automobili, soprattutto Fiat, molte delle quali mai vendute.

Kjeld, figlio di Sven Sorensen ed erede di Jens, decise di mettere all’asta le auto d’epoca, lasciandosi però nel garage i migliori esemplari di ogni modello. Quelle in vendita sono state messe all’asta e vendute da un minimo di 250 Euro per le incidentate o danneggiate ad un massimo di 6.500 euro per una Lancia Beta aziendale con 16.000 Km percorsi. Prezzi relativamente bassi per dei veri e propri pezzi da museo che ormai fanno parte della storia dell’automobile. B0254

Articolo tratto da: https://autoemotodepoca.altervista.org/incredibile-scoperta-concessionario-fiat-anni-70-abbandonata/

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